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Il Brasile del entroterra sono le corde di una viola | |
I canti cattolici dei gesuiti e le arie portate dai portoghesi colonizzatori
si mescolarono con la musica e la danza degli indiani signori delle terre recentemente
scoperte. Da lì sorsero dei generi che si radicarono specialmente nella regione
sudest e poi nel sud e centro ovest del paese, integrando qualcosa che rimase conosciuta
come "musica caipira" (letteralmente «musica country»).
La viola, piccola chitarra acustica a 12 corde, intagliata da un tronco d'albero, con corde inizialmente fatte dalle budella degli animali, è stata lo strumento base per questo tipo di musica. Caipira, è una tra le molte parole emerse dalla incorporazione del tupi e di altre lingue indigeni con il portoghese nei periodi coloniali, che quando analizzata troviamo caa (cespugli), pir (che taglia) e cururu, che viene da curuzu o curu, che era come gli indiani hanno tentato di dire croce.
Il cururu nacque, dopo, dai canti religiosi contrassegnati dai battimenti dei piedi. Dalle feste intorno agli oratori si estese agli avvenimenti sociali delle fattorie e ville. Negli anni 30, Mário de Andrade viaggiò all'interno paulista e osservò che il cururu era svolto come una sfida improvista, "una specie di combatte poetico" che era iniziato tra i suonatori della viola/cantanti con dei saluti ai santi. La forma esiste ancora in città come Piracicaba, Sorocaba, Tietê, Conchas e Itapetininga - una regione chiamata cururueira dello stato. Tra i cururueiros più famosi (aderenti allo stile cururu) ci sono i fratelli Vieira e Vierinha, di Itajobi, Sao Paulo (il secondo, morto nel 1990), grandi negli anni 50. Il catira o cateretê sorsero da una danza indigena, il caateretê, adottata anche nei culti cattolici dai primi colonizzatori. Le radici più solide del suo regno si stabilirono a São Paulo e Minas Gerais. Con la viola e cori, accompagnati dal battimento dei piedi e delle mani, il climax arriva verso la fine con il recortado con tutti gli elementi svolti in maniera molto animata. Il catira è il cuore delle feste popolari come le "Folias de Reis" e "São Gonçalo", oggi particolarmente espressive all'interno mineiro (Minas Gerais). Tra i grandi catireiros possiamo citare Tonico e Tinoco (il primo, morto nel 1994), molto famosi negli anni 40 e 50. Oggi, tra i nuovi caipira, il mineiro Chico Lobo è uno dei pochi a dominare questa vecchia arte. La melodia della viola resiste ancora
Man mano che il Brasile crebbe e ebbe necessita di mano d'opera economica dalle regioni interne, una serie di artisti caipiras e nordestini arrivarono a São Paulo e Rio de Janeiro alla ricerca di lavoro. Così, emboladas e cocos si mescolarono a maxixes, guarãnias, rasqueados, chamamés, boleros, baladas e rancheras e a tutto quello che si sentiva alla radio negli anni 50 e nelle frontiere del Brasile. Tutte queste svariate matrici sonore formarono, come i generi tradizionali caipira, qualcosa che fu sacralizzato, nella terminologia del mercato fonografico, come musica sertaneja. Atri suoni entrerebbero nel pentolone a partire degli anni 60, il rock e la MPB, e negli 80 la musica country americana. Tra i pilastri delle diverse fasi della musica che è nata nelle zone rurali e che oggi, abbastanza modificata, attira le folle dal nord al sud del paese, possiamo ricordare le prime registrazioni per la viola e di altri generi caipiras da violeiros-cantanti dell'entroterra paulista nel 1929 - nella serie di dischi prodotta da Cornêlio Pires per la Columbia. Nella decade dei 30 i successi di João Pacífico e Raul Torres, di Alvarenga e Ranchinho. Tonico e Tinoco sono diventati i protagonisti assoluti a partire degli anni 40. Una scelta di stili tutti riuniti
Negli anni 80 sorsero la coppia mineira Pena Branca e Xavantinho che adattarono successi della MPB al linguaggio delle viola, e Almir Sater, violeiro sofisticato che passava dalle melodie di viola ai blue. Una svolta per la musica country, con l'adozione di strumenti elettrici e la formazione di grandi gruppi, avvenne a partire dal megasuccesso di Chitãozinho e Xororó, nel 1982. A loro seguiranno altre coppie di successo, ogni volta più indirizzate verso il romanticismo pop ereditato dalla Nuova Scuola (Jovem Guarda), come Leandro & Leandro e Zezé Di Cmargo & Luciano. Gli anni 90 contrassegnarono la convivenza dei due segmenti musicali originari dai generi rurali: i due menzionati sertanejo-pop, adattato per i grandi mercati internazionali, ed i nuovi-caipira - musicisti usciti dalle università, disposti a salvare le radici originali dello stile -, creando le loro proprie etichette indipendenti e presentazioni in teatri, tra São Paulo e Belo Horizonte fino Rio de Janeiro. Gli artisti chiavi per questo movimento sono Renato Teixera e Almir Sater. Tra i nomi più importanti di questa nuova generazione di strumentisti compositori ci sono i mineiro Robero Corrêa, Ivan Vilela, Pereira da Viola e Chico Lobo, e il paulista Miltinho Edilberto. Composizioni Tristezas do Jeca (Angelino de Oliveira)
Tradotto da MONDO LATINO dal sito brasiliano di musica www.CliqueMusic.com.br |